La Basilicata davanti alla sfida della ripresa. I dati sono inequivocabili l’e-commerce è il traino per la ripartenza ma quali sono le criticità in tal senso. Abbiamo sentito Massimo Bilancia e Francesco Telesca.
Solo pochi giorni fa un’ANSA annunciava l’accordo quadro tra Confcommercio e Shopify che ha come obiettivo, recita l’articolo, di puntare su digitalizzazione, multicanalità ed integrazione tra commercio fisico ed ecommerce.
Il presidente di EDI Confcommercio, il Digital Innovation Hub della confederazione, ha sottolineato come “l’ecommerce è uno strumento strategico per le PMI che possono utilizzarlo per ampliare le opportunità di business e per integrare più canali di vendita, realizzando un modello di business multicale”.
La Jetbit Digital Agency negli anni è diventato un vero e proprio punto di riferimento nella costruzione di siti web ecommerce in Basilicata. Ma qual è lo stato dell’arte e quali sono le difficoltà da parte di una azienda lucana di sbarcare online.
Non è tutto oro quello che luccica
Abbiamo chiesto al nostro CEO, Massimo Bilancia, e a Francesco Telesca della Milano Consulting & Partners di tracciare un quadro dello stato attuale e degli strumenti a favore delle PMI lucane in grado di agevolare questa trasformazione che, come vedremo, non è così scontata.
Buongiorno Massimo allora partiamo subito dalla domanda delle domande: è così semplice vendere online per le aziende e soprattutto è così facile raggiungere risultati?
La risposta è no. Aggiungo che chi sostiene il contrario, per restare in tema, dovrebbe essere messo in quarantena professionale. Il dato di partenza è che le aziende prima di avvicinarsi a questo nuovo canale devono intraprendere un percorso che si rileva spesso complicato e costoso per arrivare ad aprire un negozio online. Le ragioni sono da accollare ad una scarsa organizzazione aziendale che non sono sempre da attribuire all’imprenditore ma anche e soprattutto all’inefficacia dei partner storici e del capitale umano a loro disposizione.
Le ragioni sono da attribuire ad una scarsa organizzazione aziendale che non sono sempre da accollare all’imprenditore ma anche e soprattutto all’inefficacia dei partner storici e del capitale umano a loro disposizione.
Massimo Bilancia, CEO & founder di Jetbit
Vista così, sembra quasi che per molti non ci sia speranza. O mi sbaglio? Spiegaci meglio cosa volevi dire con “inefficacia dei partner e del capitale umano”.
Permettimi di rispondere prima alla seconda parte della tua domanda. In base alla mia esperienza spesso ci troviamo di fronte ad aziende che purtroppo non hanno mai preso in seria considerazione il proprio modello organizzativo. Ancora oggi in tantissimi casi troviamo file excel e montagne di carta sparsi che non permettono di attivare uno studio reale della capacità dell’azienda di scalare verso un nuovo canale di distribuzione online. Per costruire un business in rete c’è bisogno di un’organizzazione efficiente alla base che coinvolge la struttura organizzativa dalla logistica fino ad arrivare al marketing con il posizionamento dei prezzi e la commercializzazione dei propri prodotti o servizi. Parlo del packaging ad esempio. L’azienda è in difficoltà per non dispone di risorse qualificate e i partner che dovrebbero aiutarli in questo percorso, in molti casi, non si sono evoluti. Un esempio su tutti la quasi totalità dei gestionali in uso dalle aziende ancora oggi non riesce a supportare la vendita online e quindi c’è bisogno di un overload di risorse per collegare le due cose, sia in termini di tempo che di risorse finanziarie. Ma una soluzione c’è sempre.
Dunque prima di buttarsi a capofitto nella realizzazione di un e-commerce cosa e quali passi dovrebbe seguire un’azienda per crearsi una solida Identità Digitale?
Beh il punto di partenza sulla quale soffermarsi è la forte competitività del canale. Nel 2021 non possiamo pensare semplicemente di “andare online”, anzi per un’azienda è necessario verificare una rigida checklist di requisiti che ovviamente partono da un rebrand professionale della propria immagine coordinata.
Mi scusi se la interrompo colgo l’occasione per chi volesse approfondire il concetto di rebranding, ne abbiamo parlato in settimana, di seguito lascio il link, https://bit.ly/3akti7F – grazie, dicevamo:
Dicevamo il punto di partenza è il rebranding, ma non solo. La vendita online, come spesso evidenziamo ai nostri clienti, è prima di tutto un processo, e come tale dev’essere concepito. Difatti è necessario fissare l’idea che affacciarsi all’online significa aprire un nuovo negozio fisico. Le stesse problematica di base, ma un numero di nuovi competitor esponenziali e un mercato molto più grande di quello che si è abituati a gestire. Da dove si parte? Beh, la logistica è uno degli aspetti da mettere nel mirino con particolare attenzione. Troppi hanno bruciato opportunità d’oro semplicemente per il fatto di non esser riusciti a sopportare il carico di ordini giornaliero. Dovessi individuare il terzo aspetto fondamentale direi il marketing, online ed offline, non parlo del vendere di più ma del vendere meglio, un processo che parte dall’analisi dei prodotti e dei servizi da commercializzare, passando per il packaging, posizionamento, prezzi, arrivando alla customer care, lo stack operativo va analizzato, costruito e monitorato. Pena l’insuccesso scontato.
Ciao Francesco, come prima domanda le chiediamo appunto quale consiglio si sente di dare alle PMI in questo periodo?
Salve, e la ringrazio per la domanda, allora guardi il miglior consiglio che posso dare, soprattutto in questo periodo, è quello di affidarsi a professionisti che hanno a cuore lo sviluppo delle PMI e che riescono ad individuare ed attivare in maniera coscienziosa il miglior bouquet di strumenti agevolativi a supporto della crescita.
Brevemente quali sono gli strumenti agevolativi a disposizione delle aziende in Basilicata che vogliono avviare un progetto di vendita online?
Prima di rispondere è doverosa una premessa. Non esiste una formula magica che permette all’occorrenza di attivare strumenti agevolativi in base ai propri fabbisogni. È da evidenziare altresì che esistono diversi strumenti, per diverse tipologie di attività che possono agevolare e supportare l’investimento. È importante pertanto, delineare puntualmente la tipologia di PMI, il suo settore di riferimento, la sua longevità ed il percorso imprenditoriale, lo status di regolarità “fiscale e contributiva” ed il percorso futuro, immaginando mediante un’azione di “design Thinking”, come potrebbe essere e dove si posiziona la PMI ad una certa data nel prossimo triennio. Ecco, una volta raccolte queste informazioni e solo allora, possiamo tracciare ed individuare quali strumenti, singoli o compositi di finanza agevolata attivare per supportare l’investimento.
È importante pertanto, delineare puntualmente la tipologia di PMI, il suo settore di riferimento, la sua longevità ed il percorso imprenditoriale, lo status di regolarità “fiscale e contributiva” ed il percorso futuro, immaginando mediante un’azione di “design Thinking”, come potrebbe essere e dove si posiziona la PMI ad una certa data nel prossimo triennio.
Francesco Telesca, CEO & founder Milano Consulting & Partners
Sulla base della precedente risposta possiamo dedurre che è Di fondamentale importanza valutare lo stato di salute aziendale per avviare un progetto di successo, secondo lei quanto è importante l’innovazione digitale in un progetto più ampio di ristrutturazione aziendale?
L’innovazione è la traiettoria vincente, il digitale è la potenza di accelerazione! Il combinato disposto di questi due elementi porta a raggiungere certamente i risultati attesi del progetto, sia in caso di ristrutturazione che di sviluppo aziendale.