Co-marketing: è gara per promuovere Stranger Things

Stranger Things 4: è gara di Co-marketing tra i brand

L’attesa per Stranger Things 4 sta per terminare: la quarta stagione è in arrivo su Netflix il prossimo 27 maggio (se hai bisogno di un recap delle ultime stagioni, accomodati) e tra i brand è già gara per mettere in campo strategie di co-marketing per promuovere la serie tv. Ma come funziona il co-marketing?

Nel Co-marketing: l’unione fa la forza

Co-marketing: come funziona?
Co-marketing: come funziona?

Se ti sei imbattuto nella limited edition che Baci Perugina ha realizzato con Dolce&Gabbana lo scorso Febbraio e ti sei chiesto perché due brand così diversi abbiano collaborato insieme, posso garantirti che non è una novità. Dietro, infatti, si nasconde una strategia precisa. Si tratta di co-marketing, una forma di collaborazione – per un periodo di tempo limitato – tra imprese diverse. In questo modo, i valori di un brand vengono traslati sull’altro ed entrambi ne traggono forza a vicenda. Quali sono i benefici concreti del co-marketing? Soddisfazione di una domanda più vasta, presidiando più aree di mercato, e aumento della loyalty nei confronti dei brand coinvolti, attraendo anche nuovi clienti. Insomma, non c’è niente da fare: anche nel marketing l’unione fa la forza. E Netflix lo sa bene.

Co-branding e serie tv: una strategia vincente

Il co-marketing funziona infatti anche con le serie tv. Se Stranger Things è diventata in poco tempo un vero e proprio fenomeno conquistando fan di tutto il mondo, lo si deve anche alle attività di marketing che Netflix ha adottato per promuoverla. Non è un caso che la serie tv non sia estranea al product placement (di cui abbiamo parlato anche qui). Come per esempio nel caso della Coca Cola:

Product placement in Stranger Things

Oppure di Burger King:

Burger King compare in Stranger Things

Le ultime campagne di promozione però hanno visto Netflix mettere in campo anche altre strategie di co-marketing. La più recente? Quella con una delle catene di pizze più famose d’America, Domino’s, che per l’occasione ha rispolverato il packaging in uso negli anni ’80, perfetto per l’ambientazione dello show.

Ma non è tutto, perché inclusa nell’attività di co-marketing c’è anche un’app per ordinare pizze “telepaticamente”. Cosa intendo? Ti basterà solo muovere i tratti del volto, gli occhi o le sopracciglia per ordinare una pizza!

Il famoso marchio di tortillas, Doritos, non ha voluto essere da meno e ha rivelato che organizzerà un festival musicale virtuale proprio in un’attività di co-marketing con Netflix. E quale posto migliore dell’Upside Down?