“Come si sviluppa un software adatto alle mie esigenze?”. È una delle domande più gettonate degli ultimi anni. La sciagura della pandemia ha “costretto” tante PMI italiane a rivedere i loro piani di investimento per restare al passo rispetto ad un mercato sempre più competitivo.
Software, da sempre croce e delizia delle aziende. Spesso è sinonimo di investimento sbagliato oppure di grandi perdite di tempo per l’impresa. In questa rubrica proveremo a stilare una semplice guida per evitare gli errori più comuni.
Abbiamo già parlato del fenomeno nocode, la possibilità di costruirsi un software senza avere grandi capacità in materia, in completa autonomia. Come abbiamo sottolineato in precedenza, tutto passa attraverso la necessità di sviluppare delle capacità di analisi idonee.
Il primo passo è proprio l’analisi
Primo e decisivo. Il suggerimento è di utilizzare da subito uno strumento di mockup, che ti permetta di “disegnare” il tuo applicativo esattamente come lo vorresti. Ecco alcuni software in grado di aiutarvi, in ordine di semplicità e di costi: carta e penna (sì, iniziare da qui è sempre una buona idea), Miro, Balsamiq e Adobe XD sono solo alcuni dei numerosi software presenti sul mercato.
Carta e penna sono alleati preziosi nella primissima fase. L’esercizio è quello di partire scrivendo gli obiettivi che vuoi ottenere dal software in cantiere. Una vera e propria lista di quelle che vengono definite in ambito software “specifiche“.
Più minuziosa e precisa sarà l’analisi e meno sorprese troveremo strada facendo.
Il passo successivo, è quello di iniziare a disegnare le “schermate”, interfacce, in grado di rispondere ad ogni singola specifica che abbiamo individuato nel nostro elenco.
Fatto? Usiamo un’espressione cara al buon Giovanni Muciaccia.
Questo è il momento per riempire un ampio spazio con tutti i nostri appunti e iniziare a giocare a fare il detective. Adesso bisogna collegare le funzionalità e cercare di creare una ciclicità di ciò che abbiamo disegnato.
Un esempio? Supponiamo che il nostro software dovrà essere dotato di un’interfaccia di caricamento dei prodotti e che a fine anno vogliamo ottenere una stampa dell’inventario di magazzino. Ecco, dobbiamo necessariamente stabilire una relazione tra l’anagrafica del prodotto e i movimenti del magazzino.
Per farlo ti basterà una semplice freccia che collega le due interfacce. In cosa si trasformerà? Lo vedremo man mano.
In questa fase, la cosa importante, è cercare tutti i collegamenti possibili e immaginabili tra le diverse funzionalità.
Hai bisogno di aiuto? Scrivimi pure a m.bilancia@jetbit.it.
Intanto ti aspetto giovedì prossimo con un nuovo appuntamento.