A svelare il nuovo trend delle imprese è l’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano, che in occasione del convegno “Riconquistare le persone ai tempi delle grandi dimissioni: alla ricerca dell’equilibrio perduto” ha rivelato come, dopo la pandemia, le aziende stiano investendo sempre più in progetti digitali nel settore delle risorse umane per far fronte a un mondo del lavoro del tutto trasformato. Come?
Risorse umane: investimenti per far fronte alla Great Resignation
Nel 2022 gli investimenti in #digitale a supporto delle iniziative #HR continuano a crescere (+5%). Il 55% delle organizzazioni dichiara un aumento degli investimenti, il 38% non registra nessuna variazione #OHR22 @maurmarty pic.twitter.com/2VwCF7OxlY
— Osservatori Digital (@Osserv_Digital) May 12, 2022
Le risorse umane sembrano essere la risposta delle aziende alle conseguenze della pandemia che ha rivoluzionato bisogni e priorità di tutti, inclusi quelli del mercato del lavoro. A far da padrone ormai è il fenomeno delle Grandi Dimissioni: il 45% degli occupati ha dichiarato, infatti, di aver cambiato lavoro negli ultimi anni o di aver intenzione di farlo nei prossimi mesi. Ma cosa spinge a compiere un tale salto nel vuoto? Le motivazioni sono soprattutto legate a benefici economici o la volontà di dare priorità alla propria salute fisica e mentale, altro sintomo della pressione psicologica degli ultimi anni passati in smartworking. Giocano un ruolo importante anche il desiderio di seguire le proprie passioni e la flessibilità dell’orario di lavoro. In questo scenario, le aziende vedono fortemente diminuita la propria capacità di attrarre nuovi talenti. Ma basterà puntare sul settore risorse umane?
Le aziende investono nell’employer branding
Di fronte all’aumentare vertiginoso del tasso di turnover, la soluzione delle imprese è stata quella di investire in progetti digitali nel settore delle risorse umane. Questo non significa migliorare solo i processi di recruiting, ma rovesciare il paradigma creando appetibilità quando si offre un impiego. Ben il 44% delle attività interpellate nella ricerca dell’Osservatorio ( qui i dati completi) ha puntato sull’employer branding come strategia per offrire ai propri potenziali dipendenti “il posto di lavoro ideale”. In un mondo post pandemico, dunque, durante un colloquio di lavoro starà anche all’azienda dimostrare il proprio valore e rendersi appetibile al candidato.