Strappare lungo i bordi: tutti i dubbi e le paranoie delle nuove generazioni, in una storia ironica ed autobiografica che è riuscita a conquistare, a novembre scorso, il premio Nobel per la Comunicazione 2021.
Un salto nel vuoto per Michele Rech, in arte Zero Calcare, che da un reportage di carattere politico come Kobane Calling, è passato ad una serie streaming sulla propria vita. Due storie diverse, accomunate da uno stile inconfondibile.
Romanità verace, ironia e realtà, non mancano mai nei suoi fumetti. Proprio così, Zero Calcare è riuscito a posizionarsi al primo posto su Netflix Italia, in soli tre giorni dall’uscita dello streaming.
Strappare lungo i bordi: quali sono i caratteri vincenti?
Raccontare la propria adolescenza e identificarsi nei problemi dello spettatore è sicuramente un punto di forza della storia che crea empatia nel pubblico. I problemi trattati riguardano prettamente la vita vissuta, ponendo l’attenzione su questioni antropologiche, sociali ed economiche che ci riguardano da vicino.
La serie è una continua riflessione sul nostro tempo e sulla società in cui viviamo. Non è difficile cogliere queste caratteristiche se solo si osserva Michele, lo stesso protagonista.
Uno storytelling che ha meritato la vittoria
Probabilmente è stato proprio lo storytelling del fumetto a renderlo tanto unico da fargli guadagnare prima il successo su Netfllix del 2021 e poi la vittoria del Nobel. Ogni episodio, della durata di quindici minuti, ha uno stile asciutto e il più possibile vicino alla realtà. Una graphic novel geniale che non si può che guardare fino all’ultima puntata. Chissà che non capiti di rivedersi nel flusso della storia e in Michele, che rappresenta perfettamente ognuno di noi con tutte le insicurezze e la ricerca del proprio posto nel mondo.